Le carte meteorologiche Meteofax sono mappe contenenti informazioni sulle condizioni bariche e frontali sulla superficie terrestre, possono riferirsi a situazioni attuali o a previsioni meteo per determinati orari di emissione. Lo studio e l’elaborazione delle carte meteo fa parte della meteorologa sinottica ( dal greco synoptikòs, ovvero “sguardo d’insieme”).

A bordo si ricevono carte meteo di analisi e previsione, come quelle emesse dall’istituto idrografico inglese MetOffice, chiamate rispettivamente AS_ Analysis Surface e FS_Forecast Surface. 

Le carte AS sono carte di analisi al suolo in tempo reale, quindi valgono per l’orario di emissione (riferito al meridiano di Greenwich) e sono generalmente trasmesse 4 volte al giorno.
Le carte FS sono carte al suolo di previsione a 12, 24, 36 o 72 ore.

Come leggere una carta di analisi

  • Individuare la tipologia della carta

    La tipologia della carta viene indicata in alto a sinistra, dove si può trovare la dicitura AS (Analysis Surface) per le carte di analisi oppure FS (Forecast Surface) per quelle di previsione.

  • Orario e data

    L’orario e la data sono in riferimento al meridiano di Greenwich, quindi da correggere a seconda di dove ci troviamo; sono generalmente trasmesse a intervalli di 6 ore (00, 06, 12, 18 …).

  • Orientamento

    Le cartine meteo sono a prima vista difficili da interpretare, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento dei profili continentali che, oltre a fare da sfondo, sono linee di colore grigio chiaro. Per avere un riferimento dimensionale sulle cartine Meteofax si possono usare distanze fisse come la linea retta che va da Trieste a Capo Passero di circa 1000 Km, quella tra il Gargano e S. Maria di Leuca di 350 Km o semplicemente ricordare che la Corsica è larga 90 Km ( ricorda: questi riferimenti valgono solo per latitudini uguali a quelle dell’Italia!). Le carte Meteofax sono, inoltre, sviluppate come proiezioni stereografiche polari, in cui i paralleli sono circonferenze concentriche con il centro posto nel polo geografico e i meridiani sono linee rette.

  • Punti di Bassa e Alta Pressione

    Sulla carta i centri di bassa pressione sono indicati con la lettera L di Low Pressure, ma è la “x” a fianco che ne indica la posizione esatta, lo stesso vale per l’alta pressione ( H= High Pressure). Intorno a questi centri si possono distinguere le isobare, ovvero linee di uguale pressione. Le isobare sono più fitte e ravvicinate fra loro intorno a un centro di LP, mentre si presentano maggiormente distanziate intorno a una HP. Ricordiamo che nell’emisfero Boreale la circolazione delle messe d’aria segue un andamento orario o anticiclonico intorno a una HP e antiorario o ciclonico intorno alle LP, mentre si inverte nell’emisfero Australe. Considerando che  l’intensità del vento è correlata al gradiente barico, possiamo notare come esso sarà più intenso in prossimità di una LP, ovvero dove le isobare sono più ravvicinate.

  • Riconoscimento dei Fronti

    Fronte: si definisce “fronte” la linee di separazione fra due masse d’aria con caratteristiche diverse.
    Fronte freddo: l’andamento delle messe d’aria in prossimità di un fronte freddo si riassume come una massa d’aria fredda che si insinua sotto una di aria calda, facendola risalire con violenza. Questo fenomeno provocherà forti rovesci e temporali con nuvolosità a sviluppo verticale (cumulonembi), poco estesi e di breve durata.
    Fronte caldo: l’andamento delle masse d’aria in prossimità di un fronte caldo si riassume come una lenta risalita della massa d’aria calda sopra una massa d’aria fredda, ma lungo una linea di separazione molto inclinata rispetto alla linea del suolo. La lieve pendenza di risalita favorirà la formazione di nuvolosità a sviluppo orizzontale (stratiformi), con copertura molto ampia e precipitazioni moderate e persistenti.
    Fronte occluso: quando un fronte caldo viene raggiunto da un fronte freddo si ha un fronte occluso, costituito da tre masse d’aria diverse. A seconda della temperatura delle massa d’aria che segue il fronte caldo, con cui il fonte freddo si unirà, si hanno due tipologie diverse di “occlusione”: a caldo o a freddo. I fenomeni meteorologici legali a un fronte occluso seguono l’andamento del fronte a terra associato, caldo o freddo, ma generalmente sono fenomeni più intensi.
    L’occlusione a freddo avviene quando la massa d’aria che segue il fronte occluso è meno fredda rispetto al fronte freddo che, raggiungendo il fronte caldo, solleva tutta la massa d’aria calda. Viene chiamato “a freddo” proprio perché il fronte che rimane al suolo è quello freddo.
    L’occlusione a caldo avviene quando la massa d’aria del fronte freddo in movimento è meno fredda della massa d’aria che segue il fronte caldo, questo determinerà un sollevamento del fronte freddo sopra quello caldo, più denso e pesante. Viene chiamato “a caldo” perché il fronte al suolo che rimane è proprio il fonte caldo.
    Fronte stazionario: fonte in cui le masse d’aria fredda e d’aria calda si trovano in equilibrio fra loro a causa di un arresto dei movimenti dei sistemi di pressione.

  • Riconoscere le principali forme isobariche

    Pendio: configurazione caratterizzata da isobare quasi rettilinee e parallele fra loro, in cui la pressione atmosferica diminuisce in una data direzione. Nella zona in cui il pendio va incontro ad una HP le condizioni meteo sono tendenzialmente buone ed in cielo sono visibili i cirri, mentre nel caso di una LP di confine si avrà una nuvolosità più marcata.

    Sella: è costituita da due centri di alta pressione e due di bassa pressione alternati fra loro e disposti a croce. Si forma generalmente negli oceani e lontano dalle coste. La particolare disposizione dei centri di alta e bassa pressione creano una zona centrale alla Sella in cui non vi è presenza di vento. A seconda dei movimenti delle basse pressioni, la sella si può trasformare in una saccatura.

    Saccatura: è costituita da una bassa pressione che si insinua in mezzo a due centri di alta pressione. L’asse di simmetria che divide tale configurazione barica è chiamata “linea o asse di Saccatura” e divide le isobare nel punto di massima curvatura, oltre a indicare il punto di inversione della direzione dei venti. Nel caso di isobare molto ravvicinate, quindi di un elevato gradiente barico, in prossimità della linea di saccatura troveremo raffiche di vento e temporali.

    Promontorio: è formata da una alta pressione che si insinua tra due basse pressioni. La “linea del promontorio” che divide il centro di Alta pressione dalle due Basse definisce il punto il cui la direzione dei venti si inverte, i quali sono molto più deboli a causa delle isobare più distanziate. Generalmente si ha bel tempo nella parte occidentale del promontorio, mentre è più difficile stabilirlo per la parte orientale.

  • Determinare intensità e direzione del vento.

    Dopo aver individuato la propria posizione sulla carta, rilevare la distanza con il compasso nautico delle isobare entro cui si trova il proprio punto di posizione. Guardando la carta in alto a sinistra, si noterà una tabella (o abaco) con la scala delle latitudini sull’ordinata e l’intensità del vento sull’ascissa. Per trovare l’intensità del vento in prossimità della nostra posizione basterà posizionare una punta del compasso, con apertura pari alla distanza presa in precedenza, sulla scala delle latitudini in corrispondenza della nostra φ: il punto in cui si posa l’altra punta del compasso intercetta una curva che indica l’intensità in nodi del vento (se in mezzo a due curve bisognerà interpolare il valore). La tabella ci permette di trovare il valore del vento geostrofico. Per calcolare l’intensità del vento al suolo basterà ridurre il valore trovato del 30% (se il vento geostrofico è 25 nodi, vento al suolo sarà 17.5 nodi).

    Per determinare la direzione del vento bisogna ricordare che nell’emisfero Boreale il vento gira in senso orario intorno a una alta pressione e in senso antiorario intorno a una Bassa pressione, pertanto la direzione del vento nella nostra posizione sarà influenzato, quindi tenderà,  a seconda se si trova nelle vicinanze di una Alta o Bassa pressione. Una volta stabilito a quale centro di pressione si è più vicini, si traccia una linea parallela alle isobare della nostra posizione, tagliando esattamente il punto delle nostre coordinate; a partire dalla retta tracciata, si deve considerare un’inclinazione di 30° per venti provenienti da terra e solo di 5° per venti sul mare, nella direzione e nel verso a seconda se ci troviamo in prossimità di una Alta o Bassa Pressione. 

Andreea

Andreea

Allievo Ufficiale di Coperta

Leave a Reply